17 Gennaio 2024 Sergio

AI e il futuro del cinema

In che misura l’intelligenza artificiale è entrata a far parte del panorama cinematografico contemporaneo?

Questo interrogativo rappresenta un attuale tema di dibattito e suscita sentimenti contrastanti: da un lato la soddisfazione per un nuovo sistema che potrebbe migliorare la qualità e la velocità del lavoro nel cinema; dall’altro, la paura che molte delle figure impiegate nel settore possano essere sostituite da questa nuova tecnologia.

Non si è ancora arrivati ad inglobare completamente l’AI nel cinema dal momento che, al giorno d’oggi, la creazione di video da parte dell’intelligenza artificiale, risulta ancora grezza e frammentata. Tuttavia, il sistema di realizzazione sta progredendo, tanto da far nascere la possibilità che in un futuro non troppo lontano, questa possa addirittura sostituire il cinema.

In che modo l’AI può essere il futuro del cinema?

Ad esempio utilizzando ChatGPT per scrivere una sceneggiatura, la quale sarà successivamente letta da un generatore vocale, trasformata in immagini grazie a dei generatori video, le quali verranno, infine, montate. Un futuro incerto, quindi, per il vasto numero di professionisti che lavorano nel cinema.

Diverse sono le aziende che, negli ultimi anni, si sono cimentate nella creazione di generatori video, tra cui: Hugging Face, Runaway e nell’autunno 2022 anche Google e Meta.

Nel 2023 le aziende Marz e Flawless hanno impiegato l’AI in due ambiti differenti: nell’immagine e nella voce.

Marz che si occupa di deaging/aging (invecchiamento/ ringiovanimento) degli attori, ha deciso di investire nell’uso dell’intelligenza artificiale. Si è resa subito conto che la sua AI (Vanity AI) ha delle tempistiche di realizzazione impensabili per i metodi precedenti: riesce a fare il lavoro di giorni in pochi minuti, con migliori risultati.

Flawless, invece, utilizza TrueSync per doppiaggio e lipsync. Si tratta di un’utilizzo straordinario dell’AI. Il sistema è in grado di doppiare un film intero in un’altra lingua o addirittura di modificare il labiale dell’attore su alcune parole. Questo processo non richiede più di qualche settimana e ciò consente, quindi, di non dover rifare le scene interessate, ma di modificarle direttamente dal filmato originale.

È ormai evidente che l’uso di AI in diversi settori favorisce velocità, risparmio e qualità del prodotto. La sua presenza semplifica passaggi particolarmente complessi e dispendiosi che rallentano l’intera catena di produzione.

Ma, potrebbe l’intelligenza artificiale in futuro prendere il controllo totale del cinema?

Molti sono fermamente convinti che il cinema non possa essere guidato (artisticamente parlando) da una mente artificiale. Se così fosse, la settima arte perderebbe quella che è la sua magia e la sua specificità andando a creare prodotti in serie, vuoti e senza significato. Non tutti concordano, però, con questa convinzione; credendo che questo cinema arriverà ad essere uno dei protagonisti dell’industria cinematografica, magari non sostituendo completamente quello umano, ma creando un suo mercato parallelo.

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