Intervista a Silvia Bortolazzo
Silvia Bortolazzo, producer e segretaria di edizione in Officina Immagini. Come inizia questa storia?
Inizia come iniziano tante storie belle. Un po’ per caso e un po’ perché era il momento giusto, credo. Lavoravo nel cinema e nel mondo dei video già da un bel po’ di anni, ma si sa ci sono sempre i momenti in cui il lavoro cala, alti e bassi.
In quel momento mi sono guardata intorno in cerca di nuove realtà e nuove connessioni. E quando la cosa giusta capita al momento giusto…è una gran fortuna.
Perché hai deciso di fare questo mestiere?
Dopo aver scelto il DAMS cinema a Bologna è stata la naturale evoluzione: è un po’ come quando senti che qualcosa è nelle tue corde, che quella strada è fatta per te. Sicuramente l’incontro con Giorgio Diritti e l’Aranciafilm e successivamente con i ragazzi di Ipotesi Cinema hanno segnato fortemente le mie scelte.
Raccontaci le tappe più importanti della tua carriera.
Ricordo il periodo del DAMS come giornate zeppe di film da vedere, lezioni interessanti e incontri di ogni tipo. Quelle sono le basi dalle quali sono partita. Di certo tutto è nato nel 2003, quando bussai alla porta dell’allora neonata Aranciafilm per chiedere di poter fare da loro il tirocinio.
Qualche puntata per il Gambero Rosso di Raisat e subito fece capolino il loro primo grande progetto, il primo film di Giorgio Diritti: “Il vento fa il suo giro”. Io volevo fare la segretaria di edizione, era una cosa che sentivo dentro, e la sorte mi è stata compagna.
È stata un’esperienza incredibile, intensissima. Ed è lì che Giorgio, da grande regista qual è ha saputo insegnarmi davvero come si lavora, come porsi sul set e le mille cose a cui deve prestare attenzione una segretaria di edizione.
Svariate sono state poi le esperienze e le collaborazioni: in primis con Corrado Ceron lavorando nei suoi corti e spot, con vari studi del vicentino e del padovano. Nel 2018 sono tornata dopo un po’ di tempo sul set di un film “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti ed evidentemente deve aver portato fortuna visto che lo stesso anno è iniziata la collaborazione con la Jolefilm.
Tra il 2018 e 2019 ho preso parte a “Effetto Domino” e a “Una banca popolare” di Alessandro Rossetto nel ruolo di edizione. Nello stesso anno ho incontrato Sergio ed è iniziato questo percorso assieme a lui e alla nostra squadra.
Qual è il tuo ruolo in Officina immagini?
In primis sono una Producer. Tengo le fila dei progetti relazionandomi con i vari reparti, eventuali fornitori, organizzando gli shooting e allo stesso stesso tempo coordinandomi con le agenzie e il cliente finale fino alla consegna del master.
Su alcuni set, i più strutturati, torno inoltre a essere una segretaria di edizione. Seguo la continuità e lavoro in abbinata con il DIT per rendere il trasferimento dei dati dal set alla post-produzione il più completo, chiaro e veloce possibile.
Cosa fa esattamente Officina Immagini?
Officina Immagini racconta storie. Le storie dei clienti ma viste con i nostri occhi. Si cerca un’efficacia comunicativa che rispecchi l’identità del cliente, ma seguendo il nostro approccio cinematografico e una qualità visiva e di contenuto che ci rappresenti.
Officina segue progetti commerciali ad ampio spettro ma si occupa anche della produzione esecutiva in progetti cinematografici, riservando anche una mirata attenzione alla post-produzione e alla color correction
Qual è la tua filosofia sul lavoro?
Credo che l’essere un team unito e allineato sia la base su cui può crescere qualsiasi progetto. Il rispetto per gli altri, la voglia di metterci del nostro, l’entusiasmo e la determinazione sono elementi essenziali per lavorare al meglio e crescere. Una cosa è certa, le persone, sono quelle che fanno la differenza.
Cosa lega i professionisti che gravitano e fanno parte di Officina Immagini?
Siamo legati da un background comune, quello cinematografico. Crediamo nella possibilità di migliorarci di volta in volta e di stabilire ognuno i propri compiti per far sì che nulla sia lasciato al caso.
Siamo mossi dalla continua voglia di imparare e di metterci alla prova. Di volta in volta “alziamo l’asticella” un po’ più in alto e cerchiamo di mettere a disposizione ognuno le proprie competenze per ottenere i migliori risultati.
Quanto è importante per te la formazione e la condivisione delle informazioni?
La formazione è importantissima. Lo è stata per me e credo lo sia per chiunque si approcci al nostro lavoro. Credo infatti che soprattutto nel nostro settore per imparare davvero servano delle esperienze dirette, degli esempi concreti, dei consigli di chi ha già affrontato certe problematiche e sa come destreggiarsi.
Come ti approcci a un nuovo progetto?
Con entusiasmo. Sei seduto davanti ad un foglio bianco e si inizia a riempirlo assieme, tassello dopo tassello. La curiosità di vedere dove ci porterà un nuovo progetto, la soddisfazione di centrare l’obiettivo. Si scatena una grande energia, un’energia che viene condivisa.
Cosa lega i professionisti che gravitano e fanno parte di Officina Immagini?
Siamo legati da un background comune, quello cinematografico. Crediamo nella possibilità di migliorarci di volta in volta e di stabilire ognuno i propri compiti per far sì che nulla sia lasciato al caso.
Siamo mossi dalla continua voglia di imparare e di metterci alla prova. Di volta in volta “alziamo l’asticella” un po’ più in alto e cerchiamo di mettere a disposizione ognuno le proprie competenze per ottenere i migliori risultati.
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