14 Giugno 2021 Sergio

Entra in scena il 12K.

A quale risoluzione conviene girare?

L’annuncio di macchine da presa in grado di registrare in 12K ha messo in fermento il mondo delle produzioni video. Il cinema digitale ha fatto un grande passo in avanti già con l’avvento del 2K, standard qualitativo che sembrava potesse rappresentare il massimo e rimanere il top quality per un decennio.

In realtà in poco tempo abbiamo visto come le grandi realtà cinematografiche, le produzioni hollywoodiane in primis, siamo passate al 4K per ottenere da subito una risoluzione senza precedenti.
Ma neanche a questo punto ci si è fermati: sensori 5K, 6K e 8K lanciati dai grandi brand come RED e Sony hanno di nuovo alzato la posta in gioco e richiesto un veloce adeguamento da parte degli studi di produzione e postproduzione. Sempre più dettagli, immagini sempre più nitide.

Oggi a livello internazionale si parla di nuovissime macchine digitali in grado di registrare in 12K, e anche in Italia iniziamo a interrogarci sull’utilità di catturare immagini a una risoluzione così alta. Perché se è vero che aumenta la risoluzione, aumenta anche la complessità di gestione del materiale girato.

I vantaggi del 12K

Più pixel significa più possibilità.
Il 12K offre un ampissimo margine in post produzione per la stabilizzazione consentendo di ottenere un risultato simile a una ripresa in Steadicam anche se viene girata con la macchina in spalla. Mica male!
Allo stesso modo, riprendere un campo larghissimo con una singola camera da 12K, pensiamo ad esempio ad un paesaggio, permette di zoomare su aree specifiche di interesse e isolare frame di grande effetto che hanno ancora una risoluzione 4K completa.

In sostanza, girare in 12K è come avere più macchine da presa una accanto all’altra, al prezzo di una.

Il lato oscuro del 12K

Anche se, come abbiamo detto, il 12K è tecnicamente vantaggioso, i Dop intelligenti sono sempre attenti ai requisiti del flusso di lavoro. Non si risparmia molto tempo se i file 12K richiedono molto più spazio di archiviazione di quanto si abbia preventivato, o se i requisiti di elaborazione rallentino la post-produzione.
Tempo di trasferimento, capacità di archiviazione e complessità nella lavorazione di file così importanti implicano un grande sforzo e l’impiego di schermi che possano valorizzare film girati in altissima risoluzione.

Creatività HD

Ipotizziamo di avere risorse, professionisti e tutto ciò che serve per lavorare con il 12K. A questo punto non resta che godersi le infinite possibilità creative che questa risoluzione può offrire al nostro lavoro.
Avere una super abbondanza di pixel senza alterare il flusso di lavoro, significa avere più scelta, ridurre il rumore e non limitare mai le proprie intuizioni.

 

Come professionisti del cinema, dovremmo esigere la massima fedeltà possibile in ogni fase del processo creativo. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri clienti e al nostro pubblico, per fornire le migliori immagini possibili che ci permettano di catturare le storie che si svolgono di fronte alle nostre macchine da presa nel modo più chiaro, fedele e completo, utilizzando gli strumenti più versatili a nostra disposizione.

Continuiamo a evolvere

La storia sarebbe diversa se Hollywood avesse deciso che la risoluzione dei film in 35mm fosse stata sufficiente? Quante cose ci saremmo persi?

Ogni volta che si parla di qualità video, si parla anche di forza di racconto.
La narrazione è strettamente legata alle possibilità tecniche, ma resta sempre l’aspetto principale da considerare, è ciò che rende speciale il nostro mestiere. Non parliamo solo di pixel, ma di capacità di immaginare, di creare icone che faranno parte per sempre della nostra cultura.

Pensiamo alle scene dei film che più hanno ispirato la nostra mente; ognuno di questi incredibili momenti cinematografici è stato possibile perché registi visionari hanno insistito sull’utilizzo di nuovi strumenti e tecniche che consentivano gli standard più elevati possibili per catturare le immagini.
Non vogliamo dire che sia indispensabile adeguarsi oggi a un determinato standard tecnico che sappiamo sarà superato come è sempre accaduto ma quello che resta fondamentale è non perdere le occasioni di rendere ancora più creativo, dinamico e completo il nostro lavoro.
Prima di ogni tecnologia c’è una logica estetica di cui dobbiamo tenere conto, una possibilità narrativa che non vediamo l’ora di continuare a far crescere.
Siamo curiosi di vedere quanto ancora ci sia in serbo per noi e per le nostre produzioni.

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