Cinema italiano e AI, i primi traguardi
l’Italia, come numerosi altri paesi, si è affacciata al panorama dell’Artificial Intelligence (AI) con un misto di perplessità e contraddizioni. Oltre al suo impiego in diverse attività e agli studi correlati, l’AI ha fatto il suo ingresso nel mondo cinematografico con la creazione di piccoli cortometraggi…
Scopriamo quali sono i primi frutti del connubio tra cinema italiano e AI.
Il pioniere di questa innovativa procedura è stato Nicola Guarino, con il suo corto creato mediante l’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa: “Nelle fauci del tempo”. Tratto dal libro di Davide Pulici, il titolo della durata di poco più di quattro minuti, narra del Cronovisore, un apparecchio ipotetico inventato da Padre Pellegrino Ernetti, negli anni ’50.
Un secondo esempio è “Cassandra”, un corto realizzato dalla scuola Holden di Torino e Rai Cinema, creato per mezzo della collaborazione tra mente umana e mente artificiale.
Con una durata di circa dieci minuti, la trama ruota attorno alla protagonista Agatha, studentessa della scuola Holden, impegnata nel compito di formare Cassandra, un’app di intelligenza artificiale predittiva.
Agatha si rende però conto che le previsioni di Cassandra si stavano spingendo ben oltre i semplici calcoli matematici, rischiando di influenzare negativamente le persone che ne sarebbero venute in contatto.
Come ultimo esempio, menzioniamo Miss Polly Had a Dolly, un cortometraggio creato interamente con l’intelligenza artificiale dai registi: Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno e Andrea Rossini. In questo caso, non solo il video è completamente generato artificialmente ma anche le voci dei protagonisti (un uomo ed una donna), le musiche e la sceneggiatura sono il risultato del solo dialogo dei registi con l’AI e non di una loro attiva ricerca o creazione.
Il cortometraggio esplora il rapporto tra uomo e macchina, quello tra ricchi e poveri e anche quello tra uomo e donna coinvolgendoci in un dialogo tra le due figure. I personaggi sono i guardiani di un bunker in cui dei milionari hanno fatto conservare criogenicamente i loro corpi defunti, sperando in futuro, di poter essere riportati alla vita. Uno di questi è il marito della donna, mentre l’altro guardiano è il suo amante.
Il quesito che ci siamo posti è: che ruolo avrà l’intelligenza artificiale nel futuro del cinema?
Le prime risposte sono questi esperimenti di un cinema italiano che si sta evolvendo continuamente, cercando di diventare più semplice e alla portata di tutti.
I cortometraggi citati rispecchiano la volontà di adattarsi ad un cambiamento e ad una società che si avvicina sempre più alla tecnologia innovativa delle intelligenze artificiali. Un cinema generato semplicemente da un comando, da una richiesta o da un’idea del regista è, però, ancora in una fase primordiale, ma la fiducia che possa diventare un genere consolidato è molto alta.
In questo modo l’industria cinematografica potrebbe diventare economicamente più accessibile per coloro che vogliono cimentarsi nella realizzazione di qualsiasi tipo di film.
In conclusione, potrebbe quindi essere un vantaggio ricorrere a certe tecnologie o, al contrario, a causa di queste novità, il cinema potrebbe perdere la qualità della sua trama e la sua capacità emotiva?